La pallavolo è sicuramente uno sport che ha fatto tanti
proseliti in Italia e tra i più praticati, soprattutto se consideriamo che in
ogni scuola vi è un campo con una rete per praticarla. E nell’immaginario
collettivo nostrano è molto forte il legame tra i tifosi e le squadre in
rappresentanza della loro città. In realtà, però, se c’è stato un momento in
cui gli italiani si sono avvicinati molto a questo sport è stato all’inizio
degli anni ‘90, quando fu la nazionale italiana a stupire tutti per il suo grande
rendimento e spettacolo in una serie di competizioni internazionali sotto la
guida del commissario tecnico argentino Julio Velasco, che portò nel 1990 gli
azzurri a vincere
la prima medaglia d’oro ai mondiali del Brasile. Quella che fu per molti
una generazione di fenomeni senza eguali nella storia del volley italiano, come
poi finalmente è stato fino ad ora, con quel trionfo aprì la strada a una serie
di vittorie che infiammarono non poco lo spirito degli italiani, che si
allontanarono dal calcio per appassionarsi alla pallavolo.
L’Italia, che oggi secondo le quote dei siti come bet365 risulta comunque sempre tra
le favorite nelle competizioni internazionali, era invece a quell’epoca la
principale candidata alla vittoria in molti tornei, dalla World League alle
Olimpiadi. Con Velasco in panchina e una serie di grandissimi atleti a
disposizione, tra i quali spiccavano Lorenzo Bernardi, Andrea Giani, Paolo
Tofoli e Simone Papi, l’Italia vinse quasi tutto quello che c’era da vincere,
con l’unica delusione rappresentata dall’argento alle Olimpiadi del 96. In
quell’occasione gli uomini di Velasco non riuscirono ad avere ragione
dell’Olanda. Quella maledizione si sarebbe poi protratta fino ai giorni d’oggi
come testimonia
l’argento delle Olimpiadi di Rio 2016, quando gli azzurri si sono inchinati
al Brasile padrone di casa e forse la miglior nazionale degli ultimi 10 anni
per quanto riguarda il volley mondiale. E nella generazione attuale c’è
sicuramente il fuoco e la voglia di quella di vent’anni prima, anche se forse
il materiale umano a disposizione non è esattamente lo stesso. Velasco,
infatti, poteva contare su una serie di ricambi di lusso, come ad esempio Fefè
de Giorgi in regia, Andrea Zorzi come opposto e tanti altri.
La rivoluzione effettuata dal tecnico argentino, che insieme
a Cesar Luis Menotti, ex allenatore dell’Argentina di calcio, è considerato
come uno dei più importanti luminari dello sport del paese sudamericano, fu di
grande importanza per lo sviluppo della pallavolo in Italia. Colui che nel 1991
fu insignito della nazionalità italiana trascinò gli azzurri alla vittoria di 5
World League, 2 mondiali, 3 europei e 1 coppa del mondo, infondendo nei
giocatori e nell’ambiente una mentalità vincente fuori dal comune.
Per uno strano scherzo del destino, però, il prossimo
mondiale che avrà luogo l’anno venturo tra Italia e Bulgaria vede nel girone
degli azzurri proprio l’Argentina di Julio Velasco. Uno stupendo rendez-vous
dal sapore romantico e nostalgico sia per i tifosi azzurri sia per il tecnico
argentino, che mai dimenticherà i suoi trionfi con l’Italia.